In cosa consiste il trattamento?
In primo luogo, dovremmo chiarire che attualmente non esiste alcun trattamento chirurgico in grado di arrestare la progressione della miopia. Pertanto, il trattamento mira a correggere il difetto refrattivo, cioè le diottrie del paziente, una volta stabile, e quindi diminuire o, in molti casi, evitare la dipendenza dagli occhiali.
Esistono anche tecniche chirurgiche che prevengono o trattano le complicazioni della miopia magna, come le lacerazioni retiniche, le membrane neovascolari, le cataratte o il distacco della retina.
Per quanto riguarda il trattamento del difetto refrattivo, cioè l'eliminazione delle diottrie, l'intervento chirurgico dipenderà soprattutto dal grado di miopia e dalle caratteristiche della cornea.
Così la miopia semplice, o inferiore a 6 o 7 diottrie, è di solito trattata con chirurgia laser in cui la superficie della cornea viene modificata in modo molto preciso.
Nelle miopie più elevate, i cambiamenti provocati dal laser potrebbero compromettere l'integrità strutturale della cornea a causa del gran numero di diottrie da eliminare, quindi, dopo aver effettuato un approfondito studio di fattibilità, dovremmo optare per altre tecniche chirurgiche che non modifichino la struttura corneale.
Queste tecniche consistono nell'impianto di lenti intraoculari.
Esistono fondamentalmente due tipi di lenti intraoculari:
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Lenti fachiche o ICL: sono lenti simili alle lenti a contatto, di dimensioni più piccole, che vengono poste all'interno dell'occhio sulla superficie del cristallino, dietro la pupilla, anziché sulla cornea come le lenti a contatto convenzionali che tutti conosciamo.
- Lenti che sostituiscono il cristallino: Si tratta di lenti di dimensioni simili alle precedenti che vengono collocate al posto del cristallino, cioè lo sostituiscono. La tecnica chirurgica per impiantare queste lenti è simile a quella utilizzata nella chirurgia della cataratta. Sono quindi utilizzate in pazienti anziani che presentano già una cataratta o sono prossimi ad averla.
D'altra parte, e come menzionato anteriormente, esistono tecniche chirurgiche che non mirano a correggere le diottrie ma a trattare le possibili complicazioni della miopia magna, come ad esempio:
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Fotocoagulazione laser in caso di lesioni retiniche.
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Iniezioni intravitreali in caso di emorragie della membrana neovascolare.
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Vitrectomia in caso di emorragia, distacco della retina o problemi alla macula.
Quando è indicato questo trattamento?
Poiché l'impianto di lenti intraoculari non arresta la progressione della miopia, dovrebbe essere eseguito quando la miopia è stabile, cioè quando pensiamo che non possa aumentare in modo significativo. Per questo motivo, trattandosi di una miopia elevata con un'evoluzione prolungata, di solito si esegue dopo i 25 anni, a meno che nell'anno precedente non si sia osservato un cambiamento nella graduazione.
Questo significa che la miopia non può aumentare in nessun caso dopo l'operazione? La risposta è no, ma la probabilità di un'ulteriore progressione è molto minore che in persone più giovani.
Le lenti fachiche o ICL normalmente si impiantano prima dei 40 anni perché è importante rispettare la funzione del cristallino, che fino a questa età funziona correttamente.
Dopo i 50 anni, il cristallino non ha più la capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini come faceva prima, quindi non ha molto senso applicare una ICL e sarebbe più indicato rimuovere il cristallino e impiantare una lente che lo sostituisca, con l'ulteriore vantaggio che se si applica una lente intraoculare multifocale, possiamo anche correggere la presbiopia, già presente a questa età.
Come si esegue?
L'impianto di lenti fachiche o ICL è una tecnica chirurgica relativamente semplice, si esegue in anestesia locale e consiste nel realizzare una piccola incisione sulla periferia della cornea per introdurre una cannula attraverso la quale viene iniettata la lente, che verrà poi dispiegata dietro la pupilla e posizionata adeguatamente sulla superficie del cristallino, concludendo così l'intervento.
Anche l’intervento per la sostituzione del cristallino si esegue in anestesia locale e, come nella chirurgia della cataratta, si deve aspirare il nucleo del cristallino, lasciando la capsula che lo circonda, per inserire la lente intraoculare, in questo caso dentro la capsula del cristallino stesso e non sopra, come nel caso dell’impianto della lente ICL.
Risultati
Il recupero della vista è praticamente immediato, anche se per le prime ore la visione può essere leggermente sfocata a causa di una leggera infiammazione della cornea provocata dall’incisione, che tuttavia si recupera rapidamente.
I risultati a livello visivo sono eccellenti, paragonabili a occhiali o a lenti a contatto. Anche la precisione della correzione è generalmente molto buona, e nella maggior parte dei casi il difetto residuo è inferiore a mezza diottria.
Possibili rischi
Sebbene la probabilità di complicazioni in questo tipo di operazioni sia molto bassa, nessun intervento chirurgico ne è esente.
La possibilità di un'infezione è latente in qualsiasi chirurgia, anche se per la scarsa manipolazione che richiede e trattandosi di un intervento molto breve (meno di 10 minuti) l'incidenza di infezioni è ancora più bassa che nella chirurgia della cataratta, il cui rischio è già improbabile.
A seconda delle caratteristiche di ogni paziente, non si può escludere una maggiore infiammazione postoperatoria in un occhio rispetto all' altro, per cui il recupero funzionale può essere un po' più lento, anche se, generalmente non ha conseguenze a lungo termine.
L'occhio con miopia elevata è più soggetto a complicazioni retiniche, un problema che non si risolve con l'impianto di lenti.
Il paziente miope ha una maggiore probabilità di soffrire di cataratta in età più precoce rispetto alla popolazione generale, il fatto di portare una lente intraoculare fachica potrebbe anche, in una piccola percentuale di casi, accelerarne la comparsa, per cui sarebbe necessario, in futuro, cambiare la lente fachica per una lente che sostituisca il cristallino, che correggerebbe anche la miopia, come menzionato in precedenza.